#dieciminutialgiorno,
possiamo provare a formulare pensieri gentili per dieci minuti al giorno?
Siamo capaci in questa fase1, 1 e mezzo, forse 2 di pensare al prossimo con atteggiamento positivo e compassionevole?
Ognuno di NOI, nella propria realtà di vita, ce la sta mettendo tutta.
Perchè non dovrebbe essere così? Quale potrebbe essere il motivo del contrario?
E’ consolatorio pensare che si potrebbe far meglio di così, credere che esista quel QUALCUNO che già conosce l’evolversi della pandemia ma non ha il potere di decidere,
quel QUALCUNO che sa quali dovrebbero essere scelte giuste da fare per salvare la salute e l’economia,
che conosce la strada più veloce per uscire dall’emergenza e magicamente farci tornare felici.
Sarebbe molto rassicurante. Vorremmo vedere arrivare il salvatore ma perchè nel frattempo demonizziamo ciò che stiamo facendo come esseri umani?
I bambini l’hanno capito: aspettano indicazioni e hanno fiducia. Hanno fiducia negli adulti perchè li vedono impegnati a fare del loro meglio per uscire il prima possibile da questa situazione.
Forse i grandi potrebbero questa volta imparare un po’ dai bambini.
Occorre fiducia perchè TUTTI vogliamo uscire da questo stallo.
TUTTI, politici, scienziati, virologi, medici, imprenditori, giovani, anziani, cristiani, musulmani.
Se conoscessimo, come umanità, la ricetta giusta sarebbe nell’interesse di tutti applicarla.
La verità è che NON si può prevedere quello che accadrà, perchè di fronte a questo virus ogni giorno è un PRIMO GIORNO.
Accettare con compassione la fragilità dell’essere umano può renderci forti oggi.
A nulla serve arrabbiarsi sui social con le scelte fatte dal governo, sono il prodotto di sforzi umani di previsione e di tutela, di protezione e di accoglienza degli interessi economici. Sono il risultato di giorni infiniti di lavoro che si concludono con una conferenza stampa di domenica sera.
Toccherà ad ognuno di noi nei prossimi giorni declinare le indicazioni ricevute dal governo facendo del nostro meglio per scongiurare l’aumento della curva dei contagi. CI vorrà senso di responsabilità e serietà.
La mente produce in continuazione pensieri negativi e più ci fermiamo a pensare male, a cercare un colpevole, a trovare l’errore dell’altro più il pensiero negativo si rafforza. Risultato?
Siamo arrabbiati, nervosi e tristi. Poco cambia nella realtà dei fatti.
Auguro ad ognuno di noi di ritrovare i pensieri di solidarietà e di altruismo che ci hanno resi forti come comunità all’inizio della pandemia.
Siamo fragili, siamo delicati, siamo umani, siamo soli MA SIAMO INSIEME.
Salviamo il CUORE.